Il recente caso che coinvolge Donald Trump ha riacceso i riflettori sull’abuso di informazioni privilegiate e la manipolazione del mercato. Vediamo cosa è successo negli Stati Uniti e come il diritto italiano avrebbe trattato una situazione simile.
Il Contesto del Caso Trump
Il 9 aprile 2025, Trump ha pubblicato sul suo social Truth Social il messaggio:
“THIS IS A GREAT TIME TO BUY!!! DJT”.
Poche ore dopo, ha annunciato una sospensione temporanea dei dazi sulle importazioni, eccetto quelle cinesi. L’effetto sui mercati è stato immediato: le azioni della Trump Media & Technology Group (DJT) sono salite del 22%.
La Normativa Statunitense
Negli USA, l’insider trading è regolato dalla Rule 10b-5 del Securities Exchange Act del 1934.
Questa norma vieta l’uso di informazioni riservate per trarne vantaggio nei mercati finanziari.
Per condannare qualcuno, però, è necessario provare che:
- l’informazione non fosse ancora pubblica,
- ci sia stato un intento doloso,
- l’azione abbia portato a un guadagno illecito.
Nel caso Trump, è difficile dimostrare che il post sui social fosse parte di una strategia illecita. Potrebbe infatti sostenere che si trattasse di un’opinione personale.
Come Funziona in Italia?
In Italia, il riferimento principale è il Testo Unico della Finanza (TUF), in particolare gli articoli 184 e 185.
La normativa è armonizzata con il Regolamento UE 596/2014 (Market Abuse Regulation – MAR).
Secondo l’art. 184, l’uso di informazioni privilegiate è punito con:
- reclusione da 2 a 12 anni,
- multa da 20.000 a 3 milioni di euro.
L’Italia ha una definizione più ampia di informazione privilegiata. Include ogni notizia specifica non pubblica, che possa influenzare il prezzo di strumenti finanziari.
Manipolazione del Mercato: Due Approcci a Confronto
Negli Stati Uniti, per parlare di manipolazione, bisogna dimostrare:
- l’esistenza di un piano fraudolento,
- l’intento di ingannare gli investitori.
In Italia, invece, l’art. 185 TUF punisce anche chi diffonde informazioni false o fuorvianti, anche senza guadagno personale.
In pratica, se Trump avesse agito così in Italia, le autorità avrebbero potuto procedere sia per insider trading che per manipolazione del mercato. Le sue dichiarazioni, infatti, hanno avuto un impatto diretto e misurabile sul valore delle azioni DJT.
Un Confronto Finale
Aspetto | USA | Italia |
---|---|---|
Reato di insider trading | Rule 10b-5 (Securities Exchange Act) | Art. 184 TUF + Regolamento MAR |
Manipolazione del mercato | Richiesta prova di intento fraudolento | Basta la diffusione di info fuorvianti |
Definizione di “privilegiata” | Più restrittiva | Più ampia e flessibile |
Pene previste | Variabili, spesso multe | Reclusione fino a 12 anni |
Considerazioni Finali
Il diritto italiano, almeno sulla carta, si mostra più severo. Tuttavia, nella pratica, le condanne per insider trading sono rare anche da noi. Il motivo? Difficoltà nelle indagini, risorse limitate e un’elevata soglia probatoria.
Il caso Trump evidenzia quanto sia complesso bilanciare libertà di espressione, potere politico e integrità dei mercati. Un equilibrio che ogni ordinamento affronta in modo diverso.